domenica 18 gennaio 2015

[Commentoni pregni: Kill Me, Heal Me] Le prime impressioni di una doramista alquanto dubbiosa.

Buona domenica a tutti/e. Spero stiate bene. :)

Oggi ho voglia di condividere con voi le mie prime impressioni su un dorama che, fin dall'inizio, non mi lasciò altro che dubbi e perplessità, al punto che decisi di guardarlo principalmente per farmi due risate. Insomma io a questo dorama non volevo dare nemmeno una lira ma, dopo quattro episodi, posso ammettere di essermi ricreduta e che è un titolo molto promettente.  



INFO
 



Titolo: 킬미, 힐미 / Kilmi, Hilmi
Conosciuto come: Kill Me, Heal Me
Genere: Romantico, commedia, drammatico, medico
Episodi: 20 (da confermare)
Rete Televisiva: MBC







TRAMA


Cha Do Hyeon è l'erede di terza generazione di una famiglia di chaebol, il quale soffre di disordine da personalità multipla in seguito ad alcuni traumi che ha subìto. Mentre cerca di ritornare alla normalità chiedendo l'aiuto della dottoressa Oh Ri Jin , le sette personalità con cui condivide corpo ed anima - ma si potrà dire? :ehhh: - danno inizio ad una lotta intestina per decretare chi tra tutti avrà il controllo sulla sua vita.
Nel frattempo Oh Ri On , il fratello gemello di Oh Ri Jin, sembra determinato a scoprire i segreti dietro la storia del giovane in cura dalla sorella seguendolo; cambierà in seguito opinione sull'uomo, provando anche simpatia nei suoi confronti.



COMMENTONE PREGNO
FINO AD EPISODIO 04

Non è facile saper trasmettere delle emozioni cercando di raccontare una storia che parla di disagio ma soprattutto di malattia senza scadere nel banale o far sembrare tutto il contesto così ridicolo e pezzotto da far paura. Eppure Kill Me, Heal Me, dopo quattro episodi uno più intenso ed emozionante dell'altro, sembra riuscire nell'intento. Se rileggeste i miei post precedenti notereste sicuramente quanto scetticismo e quanta poca fiducia nutrivo in questo dorama, al punto che mi ero prefissata di vederlo per ridere, come potrei fare con un dorama come quello della Sirenetta Pervertita.*
E' bello comunque trovare un dorama che sia capace di farmi emozionare, ridere, piangere e riflettere al tempo stesso e trovo che, nonostante ci vogliano quelle visioni / letture / partitozze videoludiche dove non devi fare altro che scollegare il cervello, immergerti nella storia e, videoludicamente parlando, spaccare quanti più culi possibili - Boss Fight incluse -, ci vogliano anche di queste visioni profonde e con un significato che va ben oltre il siparietto che smorza i toni drammatici della storia. E non credo che sia comunque facile riuscire a veicolare un messaggio profondo come può essere il disagio di un senso di impotenza, di una domanda che non avrà mai risposta ma soprattutto del sentirsi in gabbia quando non si sa nemmeno il modo o la motivazione per cui ci si trovi in quella determinata situazione. Non è facile da trasmettere e non è nemmeno facile da recepire in quanto bisogna essere consapevoli che non si sta solamente guardando una qualsivoglia commedia romantica trita e ritrita, tutta clicchettosa, banale al limite dell'imbarazzante e scevra di qualsiasi sentimento concreto che non vada oltre il « Ti odio, mi stai sul culo quindi sparisci dalla mia vita! / Mi sono innamorato di te nonostante mi abbia preso a pesci in faccia fin dal primo istante, dandomi anche del riccone viziato. » Perché fondamentalmente di questo si tratta. Prima che uno sceneggiatore e la sua storia riescano a portare sulla mia pelle, davanti ai miei occhi una situazione drammatica e farmela anche apprezzare per il suo alto tasso di emozioni, devo essere io stessa la prima ad essere disposta ad ascoltare ciò che la storia ed il suo creatore hanno da dirmi. E non sempre è facile, non sempre ci sentiamo pronti ad aprirci verso una storia che, contro ogni logica o supposizione, riesce a farti amare ogni singolo momento e che riesce a fare in modo che nessun personaggio, nel bene e nel male, sia incapace di lasciare indifferenti. Come spesso succede bisogna anche avere della 'chimica' con il protagonista perché altrimenti diventa difficile volerlo vedere e quindi anche ascoltare ciò che ha da dire ma posso affermare che non credo che questo sia il caso di Kill Me, Heal Me.


Il protagonista finora non mi ha mai delusa ed anzi, ogni volta è sempre uno spettacolo sia per gli occhi che per il cuore. Si potrebbero spendere ore intere a disquisire su quanto possa essere difficile la sua vita, sempre sul filo del rasoio, sempre in tumulto, una vita mai vissuta pienamente perché continuamente all'erta con la paura che qualcuno che non sei tu possa impossessarsi del tuo corpo e del tuo tempo contro il tuo volere, facendo ciò che più gli aggrada incurante delle ripercussioni che sarai poi TU a pagare. Per quanto mi sarà possibile cercherò di dare le mie prime impressioni sulle personalità che ho visto ma è presto per parlare con cognizione di causa.

Sin Se Gi, il crudele.






Sin Se Gi è quel lato di noi che non ha freni o inibizioni, quel qualcuno che fa quello che vuole, quando vuole e come vuole. E così potrebbe quasi sembrare l'eterno ragazzino che, incapace di crescere per vari motivi, si accontenta di sfasciare tutto perché è arrabbiato con il mondo e con sé stesso. Niente di più falso. Io per il momento non sono stata capace di giudicarlo appieno, soprattutto perché con il passare degli episodi sembra sempre più complesso e particolareggiato di quanto non potesse sembrare all'inizio, infatti lo avevo erroneamente etichettato come il Cattivone di Turno e stop, di quelli che stanno lì a fare non si sa bene cosa e la cui utilità molto probabilmente è ignota pure a loro stessi. Ecco, non credo proprio che sia questo il caso. Parla e si atteggia come se fosse solo uno stronzo qualsiasi ma sotto sotto so che ha delle potenzialità e pian piano me lo sta confermando. Certo è che non è il personaggio positivo della storia e dubito lo sarà mai con il suo grande desiderio di voler essere l'unico a camminare e respirare in quel corpo ma anche in questo caso credo che la faccenda sia molto più articolata di quanto già non si possa intendere in questi primi quattro episodi.
Non è un personaggio che mi ha lasciata indifferente, tutt'altro e spero proprio che la storia gli riservi una parte bella interessante perché sono molto curiosa di capire le motivazioni dietro le sue parole ed azioni.



Cha Do Hyeon, il cucciolo indifeso in una teca di vetro. In bilico.




Gentile, quasi candido, premuroso e molto sensibile. L'esatto opposto di Sin Se Gi, volendo fare un paragone. Lui è quello che deve raccogliere i cocci che qualche altra personalità ha lasciato in terra, quello che deve scusarsi di cose di cui nemmeno rimembra l'azione compiuta o quello che si ritrova in situazioni esilaranti e drammatiche al tempo stesso. Probabilmente ma anche no vi starete chiedendo il motivo di quel 'una teca di vetro' ma soprattutto di quel 'in bilico.' Ebbene, cosa intendevo dire con questo? Lui non ha praticamente nessuno con cui confidarsi e non capisce nemmeno perché tutte queste cose capitino a lui, perché ci siano così tante personalità nella sua mente che sono capaci solo di rendere la sua vita un inferno, volenti o meno. Se qualcuno venisse a conoscenza di questo fatto come reagirebbe? Sarebbe una reazione 'umana' come quella che può provare lo spettatore medio davanti ad ogni suo momento buio? O sarebbe completamente differente, il simbolo stesso dell'inaccettare una cosa simile? Sono state illuminanti le parole di Do Hyeon quando ha detto Se lo sapessero, non capirebbero. Sono parole scontate, che sentiamo tutti i giorni, al punto che ormai non sembrano nemmeno più avere una propria identità, non è così? Eppure in questo contesto sono state forti, un calcio in bocca metaforico. Hanno espresso un disagio indescrivibile, quello che una persona si ritrova a provare quando è vittima del silenzio perché non può fare altrimenti, perché nessuno si fermerebbe oltre l'apparenza pensando quanto possa essere doloroso. Ecco cosa mi hanno dato quelle parole e mi hanno fatto male perché, seppur in altre situazioni credo di averle provate anche io, e questo mi riporta alla mente ricordi scomodi, che quasi vorrei dimenticare perché mi hanno messo sotto una luce differente da quella in cui sto adesso, mi hanno riportato a situazioni che non vorrei aver mai vissuto e via discorrendo. 


Ferry Park, il Bombarolo Pazzo. 



E' difficile non cedere al fascino del Bombarolo perché, anche solo dalla parlata, ti fa ridere, ti predispone al buon umore e ti fa comunque presagire delle situazioni assurdamente divertenti. Sempre con una bomba in mano, ci scommetto. :sese:
Già solo il suo abbigliamento tipo la dice lunga su di lui e sui suoi gusti così raffinati; è infatti quello che va sempre in giro con una bella camicia hawaiana, di quelle che probabilmente si vedevano ogni cinque minuti nei telefilm americani anni '80 dello stampo di Magnum P.I..
Non so se si possa definire la personalità solare del gruppo perché si è visto veramente poco ma di certo è una persona che fa la sua entrata in scena.... con il botto. :roftl: *battuta tristA*
Ha dei modi di fare che ti fanno piegare in due dalle risate, proprio come la sua parlata ma è innegabile che qualche 'funzione' la possieda pure lui. E scommetto che non è la capacità di fabbricare bombe artigianali con il timer del cuociriso o quello che è. :roftl_drop:  


*Surplus Princess per chi se lo stesse chiedendo. 

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