sabato 24 gennaio 2015

[Opinioni film: Linger] Il volo della farfalla

Buon sabato a tutti/e e ben ritrovati con un nuovo Commentone Pregno su un film visto in un gruppo di visione su uno dei forum in cui bazzico. Vedendone uno a settimana probabilmente con questa frequenza vi proporrò anche qui le mie impressioni, positive o negative che siano, del film della settimana sperando così di darvi qualche buon consiglio su cosa vedere o cosa invece evitare.
Questa è la volta di un film taiwanese, Linger, che ha dalla sua la capacità di lasciarmi perplessa. Sinceramente non so bene quanto mi sia piaciuto ma di sicuro non sento di aver sprecato novanta minuti della mia vita come invece ho fatto con Obsessed, altro film visto in gruppo. 
Come sempre di seguito trovate le informazioni e anche il link dove reperire il film in questione in lingua italiana. Buona lettura!


INFO



Titolo: 蝴蝶飞 / Hu Die Fei
Conosciuto come: Linger
Genere: Drammatico, romantico
Regia: Johnny To
Sceneggiatura: Ivy Ho
Durata: 88 min.
Anno: 2008
Nazionalità: Taiwan 





TRAMA

Dong si stava frequentando con Fan anche se al contempo era infatuato di Yan. 
Quando il ragazzo improvvisamente muore in un incidente stradale Yan decide di sopprimere tutti i suoi sentimenti e di evadere dalla realtà ricorrendo a dei farmaci. 
Dopo tre anni il Dr. Yuen consiglia alla ragazza di interrompere con i farmaci e questa alla fine acconsente. Poco dopo aver smesso di prenderli però inizia a vedere il fantasma di Dong nei suoi sogni e, più il tempo passa, più Yan si convince che non sia solo un parto dell'immaginazione ma la realtà. E sono in questi momenti con il fantasma del giovane che pian piano la ragazza finisce per innamorarsi di Dong.

[Se foste interessati questo film è stato tradotto in italiano dal U & I Fansub. Vi rimando alla scheda sul loro blog per eventuali informazioni.]
 

VOTO PERSONALE:

COMMENTONE PREGNO SUL FILM: 


Ho visto questo film e non posso dire di averlo amato in quanto non mi ha lasciato molto dal suo passaggio ma non posso nemmeno affermare che non mi sia piaciuto. E' uno di quei film che stanno nel limbo e che non ti fanno capire effettivamente se ti siano piaciuti o meno.

Ci sono delle pecche in questo film, inutile negarlo ed una credo sia proprio la sceneggiatura, tutt'altro che nuova e fresca ma, almeno nel mio caso, sono riuscita ad apprezzarla nonostante la sua aria di 'già visto'.
La storia di congiunzione tra vivi e morti si vede non dico ogni giorno ma abbastanza di frequente ma devo dire che mi è comunque piaciuto come hanno deciso di strutturare la cosa, come ad esempio il non distinguere con una linea ben marcata la realtà del quotidiano della protagonista da quelle conversazioni oniriche con il ragazzo ormai morto. Indubbiamente questa non distinzione ha appesantito il tutto e non nego di essermi annoiata nella prima parte del film, diciamo pure per quasi tutta la prima ora. Con il passare del tempo però sono riuscita a farmi coinvolgere in questa spirale di emozioni, di negazione, di dolore ma anche in un certo senso di gioia, seppur ai miei occhi sia apparsa davvero effimera, illusoria e decisamente flebile.
Il fatto che comunque il film dia molto spazio all'interpretazione personale, al recuperare, tassello dopo tassello, la storia da cui tutto ha avuto inizio può essere un elemento capace di far apprezzare maggiormente la pellicola così come di danneggiarla. Nel mio caso, anche se non è stata una cosa immediata, sono riuscita ad apprezzare le piccole informazioni che poi, raggruppate e messe al loro posto, hanno formato un bellissimo puzzle di emozioni, luci e colori anche se purtroppo non sono state abbastanza taglienti e profonde per emozionarmi come avrei voluto. Questo per me forse è il peggior difetto del film: non riesce ad emozionare come invece potrebbe fare. Non dico che sia privo di emozioni ma quelle che cerca di trasmettere, che mette in scena tramite i personaggi della vicenda non riescono mai a penetrare realmente nell'essere dello spettatore nonostante ci siano i presupposti perché questo accada. Per una persona come me che ha il piacere ed anzi vuole che ciò che vede lasci sempre un'impronta dentro di lei, bella o brutta che sia, questo film è un'occasione sprecata, un'emozione mancata che per novanta minuti mi ha illuso di darmi molto quando in verità non c'era quasi nulla.

E' stato comunque interessante vedere il percorso dei due protagonisti durante il film, a partire dall'inizio e dall'incidente che ha portato lui alla morte e lei a vivere una vita vuota, scandita dal rimorso, dalla negazione e dalle pillole che però raggiunge un punto di svolta quando inevitabilmente il suo medico le consiglia di smettere di assumere i farmaci perché la sua vita e le sue emozioni non potranno essere sempre sorrette da qualche farmaco più o meno potente e, nonostante tutto, la ragazza alla fine acconsente e smette di prenderli. E' proprio da questo punto in poi che la ragazza, Yan, si ritrova faccia a faccia con Dong, un fantasma che inevitabilmente la travolge come un fiume in piena, amplificando tutte le sue emozioni e facendo prendere alla mente della giovane una contromisura: tutto ciò che vedo è un'illusione, un semplice parto della mia mente perché dopo tre anni ho smesso di prendere pillole. E' spaventata, non sa come comportarsi ed il solo pensiero la manda fuori di testa.
Dong all'inizio non è da meno, sempre scontroso e sulla difensiva, le continua a porre la domanda fatidica 'Mi hai mai amato?', la stessa che le fece poco prima di morire e lo fa perché ha troppi rimpianti per poter passare oltre ed andare in un luogo dove non ci sono colori. Quando però si accorge che la ragazza è devastata e dall'accaduto iniziano così a parlare, ad aprirsi e a dire molte cose che si sono tenuti dentro per tanto, troppo tempo. Ed è proprio grazie a queste confidenze che alla fine entrambi, seppur in modi diversi, iniziano a 'guarire', a fare chiarezza dentro di loro fino alla fine, al compimento di tutto ciò che doveva succedere.

Non so se consiglierei questa pellicola perché non mi sembra proprio un film che tutti potrebbero apprezzare perché i suoi pregi possono essere anche i suoi peggiori difetti quindi diventa davvero difficile capire se sia o meno un film da guardare. Di sicuro non è il film di una vita, non simboleggia quello che per me può essere Philadelphia o a modo suo Easy Rider, che sono davvero intensi e che porto nel cuore nonostante del secondo ricordi solo un profondo distacco emotivo provato durante la visione del film, ma volendo Linger è un titolo su cui riflettere per una visione, magari in compagnia per poter avere uno scambio di vedute 'in diretta' e su quello che possa significare il film per chi lo ha visto.

Una delle scene che ricordo con maggior emozione è questa: 





Nonostante possa sembrare banale a me ha detto moltissimo. :heart:


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