sabato 24 ottobre 2015

[Pensieri fra le pagine: Quando il diavolo ti accarezza] 'I'm one of those melodramatic fools...'

Salve lettori!

É da tre giorni che questo post ristagna nelle bozze per dei motivi fondamentali, ovvero 1) secondo me poteva venire fuori una cosa più ben scritta e 2) non ho avuto granché tempo per controllare, tirare le somme e schiacciare il tasto pubblica. Lo so che con questa premessa tutt'altro che professionale non ci faccio una gran figura ma sapete ormai come sono fatta, no? A meno che non stia subbando generalmente le cose che faccio, specialmente nel tempo libero, sono molto pane e mortadella quindi va bene impegnarsi a scrivere un commentone ma non tanto da perdere l'occasione propizia di guardare qualche episodio di un anime - UN ANIME!!!! - con Splendore, soprattutto se a chiderlo è lei con quella frase ormai scolpita nei muri invisibili del mio Quoricino: « Ci guardiamo un cartone animato? »

Orsù, anche oggi parliamo di libri. Che debbo dire? Il mio studio va e non va ed avendo sempre i pomeriggi liberi ultimamente mi vien voglia di leggere oltre che di guardare indegnamente anime come Diabolik Lovers o Kuroshituji - attualmente in visione (ndD.)


INFO
 

Titolo: Quando il diavolo ti accarezza
Autore: Luca Tarenzi
Genere: Fantastico, romantico
Pagine: 358
Formato: Copertina rigida
Editore: Salani
Anno: 2011
 



VOTO PERSONALE: ★ 1/2


COMMENTONE PREGNO SUL LIBRO: 

I dorama insegnano molte cose nella vita. Insegnano ad affrontare megere - vecchie e giovani -, ad uscire più o meno indenni da un corteggiamento alternato fra più contendenti che ti fa anche ripassare un po' di geometria, ti insegna che una sòla fortifica la tua persona al punto da farti affrontare le avversità della vita con un « Ma se sono riuscita a sopravvivere alla visione di **titolo a caso.... Chiavica&Me** posso fare tutto! » ma, più di ogni altra cosa, ti insegnano che un finale ritenuto da mezzo mondo una schifezza, sia in realtà un'alternativa più che degna per concludere una storia. 
Per me insomma il finale del Diavolo ti accarezza non ha niente di sbagliato, se non forse che per certi versi sì, è un po' nebuloso. Ma fino ad un certo punto, se posso permettermi. Più di una volta ho dovuto affrontare la cocente delusione di visioni che si concludevano quando la storia era ancora a metà, lasciando ben pochi quesiti con delle risposte o delle spiegazioni e mettendo lo spettatore nella condizione di dover fare tutto da sé, a mo' di compiti a casa; in questo romanzo invece i nodi vengono al pettine e le questioni affrontate e risolte. Certo è che delle domande sorgono spontanee, credo sia impossibile non farsele ma in linea generale almeno quello che era stato portato all'attenzione del lettore è stato anche concluso. [Non parlatemi della questione nephilim ché altrimenti vi rispondo che avrei trovato impossibile concludere TUTTO in un solo libro, suvvia.]
Se posso permettermi, da accanita divoratrice di melò (coreani perlopiù) quale sono, mi sarei aspettata un finale ben diverso e più.... condito di sfighe, se vogliamo. Siccome però questo è un romanzo italiano e non un dorama coreano, è finito in modo ben diverso da come me lo ero aspettata e, ehi, mica è da buttare via 'sta cosa.

Il perché abbia proprio scelto questo urban fantasy e non un altro presente nella mia libreria ancora non ha una spiegazione precisa, se non altro perché non era un tomo in bellavista, anzi, lo avevo proprio messo dietro ad altri quando anni fa mi sono messa a sistemare un po' dei miei libri in soggiorno. Probabilmente la nostalgia di leggere un altro romanzo di quest'autore o forse è stata una combinazione di voglia di Italia dopo aver fatto il giro di mezzo mondo tra Giappone, Corea ed America coloniale grazie a libri, film e quant'altro e il desiderio di riapprocciarmi al genere con un prodotto che sapevo di poter definire di qualità anche prima di leggerlo. 

Fondamentalmente Il diavolo ti accarezza non sta dicendo nulla di nuovo. Quante volte un lettore medio si è ritrovato a leggere o a vedere un libro urban fantasy con angeli, fate, vampiri, licantropi, troll *:mu:*, e chi più ne ha ne metta? Tante, troppe. La differenza sostanziale però è che qui le creature non vengono stuprate senza ritegno - mi ricordo dopo anni ancora quella boiata dei troll con i capelli spettinati o qualche cazzata del genere da brividi lungo la schiena -, besì rielabolate, ma il tutto viene fatto bene. Ed il libro è scritto meglio. Sì, faccio un po' la bambina ma che volete farci? É più forte di me. 
La protagonista è quello che spesso e volentieri nei dorama è un'aspirazione senza fondamento, ovvero spigliata, indipendente e con la propensione a far cazzate come portarsi a casa demoni svenuti. No, aspettate forse l'ultima parte - fare cazzate - è una prerogativa universale per una protagonista femminile, altrimenti non si spiegano mai le scelte di dubbio gusto che fanno le protagoniste doramiche. Come dite, devo parlare del libro anziché della prima cosa a cui penso? Avete ragione, chiedo venia. 

Cercando di non dilungarmi più del necessario la storia ruota attorno a questa ragazza, Lena, che una sera assiste ad uno scontro tra un demone ed un angelo, finendo con il prendere la decisione di portarsi a casa il demone. Eggià, RiccardA Cuor di Leone è arrivata. XD Fondamentalmente nemmeno lei ha ben capito perché lo ha fatto ma questo basta a dare inizio ad una storia che cambia la sua vita per sempre e che la catapulta, insieme al lettore, in un mondo fatto di angeli, demoni, nephilim, djinn, misteri e casini ed altre cose strane.
Non mancano personaggi bizzari, battute e cazzotti, anzi devo dire che è quasi bello vedere un po' di sano spirito, ormai non ci ero più abituata con melò coreani e scolastici buonisti giappoli. 
Anche il personaggio più stupido che viene introdotto ha un suo perché e tre volte su quattro lo stesso ricopre un ruolo fondamentale all'interno della storia quindi davvero, secondo me un'occhiata la vale di sicuro. Purtroppo però che io sappia la versione cartacea è ormai fuori catalogo quindi non so nemmeno io dove si possa reperire; ricordo che io stessa lo acquistai di seconda mano al Libraccio qui a Varese.
Con questo non dico che sia un capolavoro ma mai ha preteso di esserlo. É un bel libro, scritto bene e con degli spunti interessanti, con anche un po' di romanticismo che in questo genere non manca mai, adatto a chi non vuole una lettura troppo impegnativa ma che preferisce invece immergersi in un'ambientazione suggestiva - soprattutto se si conosce un poco Milano, credo che quello sia il massimo - e si lascia trasportare dalle situazioni descritte. 

La storia d'amore. Vogliamo parlarne? Secondo me c'è poco da dire su questo punto però proviamo a spenderci due paroline. É una storia d'amore piuttosto classica, è fin troppo palese che appena Arioch e Lena si incontrano finiranno con l'innamorarsi ma onestamente non è una caratteristica fondamentale in questo tipo di romanzi, un po' come un'amnesia o una malattia terminale o il protagonista orfano in un dorama coreano?

In conclusione se mai ci sarà un seguito lo leggerò più che volentieri ma per motivi pregnissimi: Azazel, Khaled e Caethel. XDD
Se riuscite a trovarlo da qualche parte e vi intriga anche solo un po' dategli un'occhiata, secondo me vale la pena di leggerlo. ^_^

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