mercoledì 30 marzo 2016

[Pensieri fra le pagine: Prendimi per mano] « La suprema felicità della vita è sapere di essere amati per quelli che si è, e più precisamente, di essere amati nonostante quello che si è. »

Buona sera car* tu, come stai?
Io benone, negli ultimi giorni mi stanno succedendo solo cose belle perciò non vedo perché non sorridere ed essere felice. 
Per un po' non parlerò di dorama, almeno finché non sentirò la necessità di ricominciare a vederne un paio, perciò probabilente saranno solo pensieri sparsi, commenti alle mie letture o alle mie giocate videoludiche gli argomenti che tratterò. Spero che avrai comunque voglia di seguirmi nonostante questo apparente cambio di rotta.

INFO


Titolo: Prendimi per mano
Autore: Sarina Bowen
Genere: Romantico, drammatico
Pagine: 304
Formato: Copertina rigida
Editore: DeAgostini (Collana Le Gemme)
Anno: 2015
Disponibilità (ad oggi): In commercio


VOTO PERSONALE:

COMMENTONE PREGNO SUL LIBRO:

Prendimi per mano è un libro che ha saputo catturarmi fin dalla prima riga, portandomi nel vivo delle vicende e facendomi sentire vicina ai protagonisti, nel bene e nel male. Per essere un libro rivolto ad un target specifico come quello degli NA (new Adults) risulta essere un titolo di qualità spanne sopra ad altri suoi pari come ad esempio un Invisibile, il quale sarà stato anche carino ma rimaneva comunque una lettura mediocre ideale per non impegnarsi troppo. 
Come quasi tutti i libri del genere che ho letto negli anni anche Prendimi per mano non fa eccezione e infila nella storia una tragedia ed un mucchio di problemi, ma non lo fa in modo pesante o fastidioso, riuscendo quindi a portare avanti una storia sempliciotta sotto più punti di vista pur mantenendo una dignità ed una sensibilità che non sempre ritrovo nelle mie letture. Il bello infatti di questo titolo è che, pur parlando di disabilità e di incapacità di accettare sé stessi, riesce comunque a non scadere nel banale e a far maturare i suoi personaggi in modo quasi perfetto, rendendolo di fatto una piccola perla nel panorama letterario a cui appartiene. 

Corey Callahan è una ragazza come tante, grande appassionata di hockey, attività che oltretutto svolge in prima persona, almeno fino a quando una brutta caduta la relega su una sedia a rotelle. Da quel momento la sua vita cambia completamente e lei deve adeguarsi, seppur non volendo, ad una nuova realtà già di per sé difficile, a cui vanno a sommarsi Sorrisoni - quei sorrisi che si sfoderano quando non si sa cosa dire -, occhiate cariche di pietà ed attenzioni eccessive da parte dei genitori. L'unico modo per evadere sembra quello di andare in un'università lontano da casa, la stessa frequentata dal fratello maggiore, che la spinga a reinventarsi, a diventare Corey e non solo quella sulla sedia a rotelle. Ritrovandosi in un'ala dei dormitori adibita ai disabili, ha modo di conoscere una compagna di stanza adorabile e per cui non è possibile non provare nemmeno una punta di affetto, di nome Dana, ed un vicino uscito proprio da un romanzo, tale Adam Hartley. Costui è un giocatore di hockey che si è infortunato una gamba per colpa di una stupidata e che si ritrova a dover prendere una pausa dalle attività sportive, prendendo invece confidenza con le stampelle. Ovviamente Hartley è un giovane aitante e di bell'aspetto, cosa che la nostra non mancherà di notare nemmeno per un momento. Su queste basi poggerà un'amicizia che ben presto, nell'intimo degli interessati, sfocerà in qualcosa di più grande e complesso, nonostante non venga in superficie per buona parte del romanzo.

La complicità tra Callahan e Hartley è davvero bella e richiama quel grande simbolo che si cela dietro il sentimento dell'amicizia, fatto di affetto, complicità e altri piccoli particolari che rendono l'amicizia, quella profonda e sincera, ciò che è realmente. Il fatto che in questa storia però ci sia spazio anche per l'amore non pregiudica l'atmosfera che si crea all'inizio del libro, anche se ovviamente difficilmente si resterà impassibili nel vedere una Corey innamorata struggersi dentro e scindersi in due parti, ovvero quella che teme di compromettere l'amicizia tra lei ed il ragazzo confessandogli i suoi veri sentimenti, e l'altra invece più forte e determinata, decisa a non piegarsi e a non farsi scoraggiare dal sentimento non corrisposto per un ragazzo sì affezionato a lei ma già impegnato a posare il suo sguardo su di un'altra ragazza. 
Il bello del personaggio di Corey infatti, è proprio il non volersi mostrare mai debole, di essere fragile alle volte ma di non essere necessariamente una palla al piede fastidiosa ed appiccicosa, cosa che indubbiamente aiuta a farla apprezzare al lettore, il quale in certe situazioni può anche immedesimarsi un poco in lei, nelle sue incertezze, nelle sue paure e nei suoi pensieri. 
Un unico grande difetto del romanzo ad essere onesta è stata la caratterizzazione poco sviluppata del personaggio di Hartley, il quale pur essendo co-protagonista, manca di quel mordente che lo avrebbe fatto apprezzare ancor di più. Sapendo inoltre che questo è il primo romanzo di una serie a quanto pare dai capitoli autoconclusivi, mi rendo conto che non ci sarà più granché spazio per questa storia, seppur alcuni personaggi incontrati qui verranno approfonditi. 

Il percorso che entrambi compiono verso una nuova versione di loro stessi è molto piacevole, cosa che viene anche aiutata dalla fluidità della scrittura e dal fatto che spesso i capitoli vengono alternati dalle visuali dei due ragazzi, dando così al lettore l'opportunità di scoprire qualcosa in più sui due, oltre che mostrare le reazioni di uno o dell'altra davanti a determinate situazioni. Purtroppo anche in questo caso c'è una piccola nota stonata che quasi riterrei più personale che oggettiva, ovvero il fatto che ci siano pochi intermezzi di Hartley a spezzare quelli di Corey. Capisco però che era pressocché necessario, poiché la storia principale, quella del protagonista di questa storia, è l'affresco che dipinge la vita di Corey dopo l'incidente, il percorso che le fa capire un sacco di cose e che le permette di vivere un po' di più. 

La nascita dell'amore è stata molto clichettosa a mio avviso ma onestamente ho iniziato il libro con aspettative a dir poco basse, motivo per cui sono stata felicissima di averlo rivalutato durante la lettura, la quale è stata davvero breve e si è conclusa con una grande soddisfazione nonostante ci fossero stati alcuni nei che non avevo apprezzato. 

Insomma, Prendimi per mano per me è stato, oltre che un titolo poetico ed azzeccatissimo, un libro molto dolce e ricco di sentimenti, una ventata d'aria fresca per riprendere a leggere YA con un nuovo stimolo e rinnovata curiosità, cercando ancora titoli belli, emozionanti e capaci anche di lasciare qualcosa una volta posati gli occhi sull'ultimo schizzo di inchiostro sulla pagina.  

PRO:
  • Storia si un po' scontata ma che sa farsi valere dimostrando il suo potenziale;
  • Protagonisti e personaggi davvero interessanti anche se talvolta possano risultare in alcune cose stereotipati;
  • Protagonista cazzuta e cattiva ma al contempo dall'animo fragile ed insicuro;
  • Bellissima idea di intercambiare la visione dei due protagonisti e degli eventi che si ritrovano ad affrontare, anche se purtroppo Hartley ne esce penalizzato.

CONTRO:
 
  • Talvolta la caratterizzazione dei personaggi è venuta un po' a mancare, cosa che ha inciso, seppur lievemente, sull'apprezzamento generale del romanzo;
  • Finale sì bello ed azzeccato ma che lascia l'amaro in bocca per alcune cose accantonate e mai veramente concluse. 

2 commenti:

  1. Awww, che bel commento! *___*
    Mi hai fatto venire voglia di leggere il libro *segna da comprare*! Grazie Fiorellino, i tuoi pareri sono sempre magnifici, lodi lodi lodi! *manda coccole* ^___^

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    1. Felicissima che ti sia piaciuto! *abbraccia*
      Spero che se leggerai il romanzo riuscirai ad apprezzarne anche i contenuti nonostante il target a cui è rivolto. Personalmente lo trovo davvero una piccola perla, delicata ed emozionante. ^_^

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